Nome: Luca Barcaccia (1969)
Profilo: Scrittore di bottega
Email: info@lucabarcaccia.it
Che cos'è il cielo? E' Infinito dentro di me. Quando guardo il cielo mi sento un Infinito di passaggio su questa terra. lb
Per definizione sono uno scrittore e autore di testi musicali ma in realtà mi definisco scrittore di bottega o parolaio.
La risposta più immediata è perchè mi piace ma oserei dire che è anche la più saggia.
La risposta invece che uso in vari casi è che scrivo per malcontento. Forse è il responso più vero.
Debbo dire che l'insoddisfazione è un'ottima ispirazione. Se poi aggiungo l'inventiva, la fantasia che
da sempre mi tormentano vado fiero della mia scrittura.
Preciso comunque che scrivo senza la necessità o il vanto di voler diventare famoso. Se mai lo diventassi
mi schernirei e lo farei questa volta per vanto. Burlare un successo è il modo migliore per sottolinearlo con una
certa autocritica o "superficialità" di fondo. Perchè non farlo?
Sapete cosa c'è? C'è che mi diverto! Sissignori, aggiungerei a questa pantomima che
scrivere mi diverte. Provo una certa soddisfazione nel creare
personaggi, storie, scrivere poesie semplicemente per il gusto di esortare, persuadere, proporre
o soltanto provocare una reazione. Ecco, scrivo anche per provocazione. Mi piace pensare che la provocazione sia spesso
causa di riflessioni alle quali a volte ci lasciano nel dubbio anche un'intera vita.
Ammetto comunque che quando scrivo sovente mi emoziono. Rido, mi lascio andare,
entro insomma con emotività in un'altra dimensione che è parallela alla realtà
che sto vivendo. Vi voglio inoltre dire che scrivo anche e soprattutto per imparare, per imparare a scrivere in primis
ed in secondo luogo per emozionarmi sempre più.
Cari lettori ora è giunto il momento di una mia confessione e cioè che sono coscientemente
incompetente e quando scrivo ammetto di non sapere.
Non so niente.
Guai. Sapere è un brutto vizietto che oggigiorno viene sciorinato da troppi con una certa facilità.
Tra sapere e non sapere preferisco la seconda. Scrivo quindi senza sapere perché non si finisce mai
d'imparare. E' questo il vero mestiere. Il mestiere dell'umile scrittore di bottega.
Insomma, scrivo per numerose necessità ma non so niente e dal nulla sono partito per mai arrivare. Attraverso la scrittura
adoro pensare di rimanere sospeso in un'eterna visione cosmica tra dubbi ed incertezze con la sola meta di una
propria evoluzione.
Il lettore? Che si sieda al mio fianco senza immedesimarsi.
lb
Un libro scritto in pochissimo tempo. Partorito e pubblicato in pochi mesi. Leggi il libro di poesie
"D'Amore e di Esistenze":
D'Amore e di Esistenze - Libro di Poesie pubblicato nel 2015. Bertoni Editore
In questo libro,
nella prima parte, i soggetti fanno da tramite a un amore universale, il quale, dal particolare, si apre a una portata cosmica.
L'eternità del sentimento - in senso panico - sopravvive a ogni stagione, non è soggetta a caducità:
"[...] Ama, semplicemente/In quel viale ci fu il vento/Un secolo di alberi, folate di tempo, tu..."
Anche l'uso frequente del passato remoto, quasi per contrasto sembra confermarsi come una riaffermazione del presente-eterno.
E il contrasto muove la poesia di Barcaccia in più manifestazioni lirico-stilistiche.
Nell'opera è forte anche il richiamo alla natura e al sogno, elementi poetici capaci di sfumare i versi più carnali
in una atmosfera di sensualità. La parola, la poesia, amalgama infatti gli echi antichi, i deliri onirici, e i riferimenti
alla concretezza del preseente in un unico magma.
La poesia riesce a fondersi tra la singolarità dell'anima vivente e la pluralità delle anime che hanno calcato il mondo.
Le "Esistenze" che danno il titolo alla seconda sezione, appunto, in un misticismo che supera l'individualità per
avvicinarsi quasi a un concetto di 'compresenza' tra vivi e morti. I latinismi e le esortazioni
dal sapore antico da un lato e la canzone dall'altro sorreggono formalmente un verseggiare che quasi sempre
rifugge il riferimento storico-temporale per aprirsi all'universale, con un'aspirazione filosofica che indaga il rapporto
tra l'uomo e il cosmo e si risolve, poi, in una sorta di appagazione mistica.
Tratto dalla
Postfazione di Barbara Bracci
Nel Cantiere si trovano progetti, lavori grafici, racconti brevi, appunti, materiali ed informazioni
pluridisciplinari con riferimento alla ricerca interiore, al mistero e alla creatività.
L'aspetto più interessante è quello di far riflettere il lettore.
Lasciare spazio alla sua capacità introspettiva per rielaborare quell'espressione di maturità e consapevolezza
nell'esercizio del pensiero.
Questo mi interessa, d'altronde la vita ci pone davanti una serie di fatti e di eventi che ci fanno scoprire
considerazioni, problematiche e osservazioni causali, attente e meditate.
Il mio metodo è quello di acquisire materiale attraverso l'osservazione e l'autosservazione che è poi quel fenomeno
di consapevolezza che dovrebbe condurre la persona ad una percezione del proprio "io". Osservare il flusso di pensieri, emozioni di cui
in qualche modo siamo dipendenti. Abbiamo bisogno di noi stessi, ora come non mai.
Sono pronti due romanzi da pubblicare ed uno in corso d'opera.
Se hai una Casa Editrice e vuoi saperne di più:
Diceva il grande Pasolini cinquant'anni fa circa:
"L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura... [continua]
Voglio raccontarvi una storiella. C'era una volta Judith. Un giorno Judith si suicidò ma non imbracciò nessun'arma. Non impugnò nessun coltello. Non prese nessuna corda né si lasciò cadere... [continua]
Stanotte ho chiamato qualche anima. Senza scomodare nessun uomo in croce. Non mi interessa. Almeno non quello di cui si parla tanto in giro. Che riposi in pace. Non sono poi di quelli... [continua]
Benjamin nacque assai felice, forse turbato, nacque artista. Doveva essere per forza scalmanato. Nuotava molto Benjamin. Nuotava da far venire il mare mosso ad ogni bracciata... [continua]
Ho fatto scalo a Grado la domenica di Pasqua. Gente per le strade correva andando a Messa.
Millenovecentottantadue. I miei tredici anni...
[continua]
Che mi prenda un colpo. Qui non c'è più nessuno. Siamo io e una manciata di polvere. Sono qui in compagnia del destino che mi accompagna. Cristo Santo, non c'è proprio anima viva... [continua]
Glenda nacque nell'anno zero. Almeno così le parve ma mano a mano che passavano le ore si rese conto che così non era.
Poteva essere il 1980 o il 2010. A lei non interessava...
[continua]
Vomitare profonde parole di saggezza durante una pandemia allontana inevitabilmente dal buonsenso. Non tanto per le parole... [continua]
Non facciamoci illusioni signore e signori, non creamoci alibi. Viviamo in solitudine da secoli, ormai. Viviamo in famiglie cosidette tradizionali che ci hanno cresciuti secondo valori ben saldi... [continua]
Un giorno Patroclo morì e qui potrei finire il racconto. Sì, potrei finirlo qui.
Patroclo è morto, non vive più. Cosa scrivo a fare?
Ah, scusate, si, certo, potrei narrare la sua vita, giustamente... [continua]
«Questa vita è una merda, non si può andare avanti così». «Non ti lamentare Ester, c'è di peggio» disse Rudolph, il capufficio che non faceva altro che riprenderla... [continua]
«Innanzitutto Dio non esiste». Fu questo l'incipit del Professor Mikail Nebulovskji alla Conferenza di Disciplina Scientifica e Religiosa tenutasi all'Università di Zurigo. «Dio non esiste ed è frutto... [continua]
Il tizio col giubbotto di pelle era un libro punk. Oggi non si definisce un gran lettore ma crede di immedesimarsi direttamente senza vie di mezzo ad un libro punk... [continua]
Cosa mai mi ha spinto ad iniziare a scrivere questo calvario di vita? Osservando tutto di tutti ho iniziato quando ero bambino in una bottega. Proprio in una bottega... [continua]
Vi auguro di non dormire non per motivi personali. Per carità, il mio auspicio è quello che voi stiate sempre bene. Vi auguro però che un’intera notte rimaniate svegli... [continua]
Se Nietzsche avesse avuto Twitter si sarebbe divertito come non mai. Si sarebbe innamorato di questo social e dei suoi 140 caratteri. Avrebbe sicuramente lasciato il segno tra le sue frasi... [continua]
Le regole per scrivere bene ci sono ma la regola fondamentale, la più importante, quella che determina un buon approccio alla scrittura è quella di leggere molto prima di prendere... [continua]
Devo ammetterlo, a distanza di anni, oggi più che mai avverto una certa pigrizia. Non nelle cose da fare. Scrivo, creo, faccio cose. La pigrizia mentale è nel proporre le proprie idee... [continua]